La nave che ha inghiottito la storia: riappare il vascello che ha scatenato uno dei più grandi saccheggi pirati mai registrati

Dopo 16 anni di ricerche archeologiche, è stata confermata la posizione del leggendario galeone portoghese catturato dai corsari nel 1721 al largo del Madagascar. Il Nossa Senhora do Cabo, un imponente vascello da guerra trasformato in galeone, salpò da Goa nel 1721 diretto a Lisbona con un carico di grande valore economico, politico e religioso. A bordo viaggiavano il viceré di Goa, l’arcivescovo e oltre 200 schiavi provenienti dal Mozambico. Una tempesta costrinse la nave a liberarsi dei cannoni, rendendola vulnerabile ai pirati Olivier Levasseur e John Taylor, che la catturarono vicino all’isola della Riunione. Il relitto è stato identificato al largo dell’isola di Nosy Boraha, sulla costa orientale del Madagascar, una zona storicamente frequentata da pirati e commercianti clandestini. Il Centro per la conservazione dei relitti storici del Massachusetts ha convalidato l’identificazione dopo aver analizzato oltre 3.300 oggetti recuperati, documenti storici e strutture dello scafo. Tra i reperti spiccano sculture religiose indoportoghesi, monete europee, porcellane asiatiche, spezie e una placca d’avorio con la scritta “INRI”. Questi elementi configurano un profilo coerente con una nave diplomatica e sacra, in linea con le descrizioni della Nossa Senhora do Cabo.

Implicazioni storiche e culturali

Il ritrovamento offre una finestra unica sul commercio transoceanico del XVIII secolo, rivelando le rotte tra Asia, Africa ed Europa, nonché le dinamiche della tratta degli schiavi e della pirateria nell’Oceano Indiano. L’area in cui è stato rinvenuto il relitto ospita tra i sette e i dieci naufragi documentati, il che ne rafforza il valore archeologico.

Inoltre, la figura di Olivier Levasseur, soprannominato “Il Falco”, torna alla ribalta. Questo famoso pirata francese, nato a Calais tra il 1680 e il 1690, iniziò la sua carriera come corsaro durante la guerra di successione spagnola e divenne presto uno dei bucanieri più temuti dell’Oceano Indiano. La sua alleanza con John Taylor e il saccheggio della Nossa Senhora do Cabo consolidarono la sua fama di stratega audace e spietato.

Levasseur non ha lasciato il segno solo per le sue azioni di pirateria, ma anche per il mistero che circonda la sua eredità. Dopo essere stato catturato e giustiziato sull’isola della Riunione nel 1730, lanciò al pubblico un crittogramma che, secondo lui, conteneva le chiavi per trovare il suo favoloso tesoro. “Che trovi il mio tesoro chi può capirlo”, sfidò dal patibolo. Da allora, il suo messaggio ha alimentato l’immaginazione di cacciatori di tesori, storici e avventurieri, diventando uno degli enigmi più persistenti della pirateria mondiale.