Archeologi scoprono il fossile di una specie di talpa finora sconosciuta

Il ritrovamento corrisponde al fossile più completo di questa specie del Pliocene; rivela connessioni evolutive; scopri le foto del processo in questo articolo. Questa conservazione, molto rara nei piccoli mammiferi come i toporagni, lo rende l’esemplare più completo del Pliocene scoperto fino ad oggi in Europa.

Paleontologia shock: scoperto in Europa un antenato delle talpe americane

Un team di ricercatori dell’Università Autonoma di Barcellona (UAB), l’Università Rovira i Virgili (URV), l’Istituto Catalano di Paleontologia (ICP) e l’Istituto Catalano di Paleoecologia Umana ed Evoluzione Sociale (IPHES-CERCA) ha scoperto una nuova specie di topo del periodo Pliocene nel sito paleontologico del Camp dels Ninots, a Caldes de Malavella (Girona). La specie, finora sconosciuta alla scienza, è stata denominata Vulcanoscaptor ninoti.

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista ed è considerata una delle più importanti degli ultimi anni nello studio dei mammiferi fossili europei.

Il fossile di Vulcanoscaptor ninoti conserva la mandibola completa con la dentatura, parte del tronco e diversi arti anteriori e posteriori, molti dei quali in connessione anatomica. Questa conservazione, molto rara nei piccoli mammiferi come le talpe, lo rende l’esemplare più completo del Pliocene scoperto finora in Europa.

Conserva la mandibola completa con la dentatura, parte del tronco e diverse estremità anteriori e posteriori

Secondo gli esperti, il fossile fornirà informazioni fondamentali per comprendere l’evoluzione del gruppo dei talpidi, a cui appartengono le talpe.

L’analisi anatomica e filogenetica indica che il Vulcanoscaptor ninoti appartiene alla tribù degli Scalopini, che oggi si trova solo in Nord America e in alcune regioni dell’Asia.

Questa scoperta suggerisce che durante il Pliocene ci furono migrazioni transcontinentali di talpe, sfidando l’idea che questi mammiferi abbiano una capacità di dispersione limitata.

Nonostante la sua morfologia adatta allo scavo, questa talpa è strettamente imparentata con le specie attuali dei generi Scapanus e Scalopus

Questa connessione presenta un quadro evolutivo più complesso di quanto si pensasse finora.

Le parti conservate includono la mandibola completa, l’omero, il radio e l’ulna del braccio destro, le ossa della cintura scapolare, i metacarpi, le falangi, la tibia e il perone fusi, nonché vari elementi del piede

Il fossile è stato estratto da un blocco di sedimento compatto e analizzato mediante microtomografia computerizzata (micro-TC), una tecnica che ha permesso di creare una ricostruzione tridimensionale dettagliata dello scheletro senza danneggiarlo.

Le parti conservate includono la mandibola completa, l’omero, il radio e l’ulna del braccio destro, le ossa della cintura scapolare, i metacarpi, le falangi, il tibia e il perone fusi, nonché vari elementi del piede.

L’anatomia dell’avambraccio suggerisce una forte specializzazione per lo scavo: l’omero è robusto e presenta grandi creste di inserzione muscolare, mentre le falangi sono indicative di movimenti potenti sotto terra. Tuttavia, il fatto che il fossile sia stato trovato in sedimenti lacustri apre la possibilità che avesse anche una certa capacità di spostamento acquatico.

Questo sito, dichiarato Bene Culturale di Interesse Nazionale dalla Generalitat de Catalunya, si trova nel cratere di un antico vulcano del Pliocene, successivamente riempito da sedimenti lacustri in condizioni anossiche che hanno favorito la conservazione dei resti fossili.